Al principio qualcuno aveva pensato che assistere alla Champions League sarebbe stata una specie di penitenza divina.
E basta un poco di zucchero….
Che fatica… Tamponi, assenti… Che fatica, per una squadra tutta cuore.
C’è stato un tempo in cui commentare era difficile, adesso le opinioni si scrivono da sole tanto è avvincente il discorso Europeo.
Ok, ok, la qualificazione non è ancora stata portata in branda e non si può ancora esultare, ma se non si è contenti adesso, dopo aver doppiamente umiliato il Dortmund, allora non vi fa contenti un caiser!
Davanti ai "baby fenomeni" in fasce tra le fila del Borussia, la Lazio ha fatto la voce grossa con mestiere, forza e maturità.
Avete visto nonostante l’Udinese?
Allora è vero ciò che penso sempre e cioè che il calcio è come l’amore: qualche volta solo un piccolo incidente di percorso.
Il pallone gira e così anche le emozioni. Non si può vincere sempre, non si può sempre giganteggiare, arriva pure la partita "brutta" e noiosa.
La Lazio è passata passa sopra ad un risultato storto, ha onorato Arturo Diaconale, l’ultimo periodo non è stato affatto "normale".
Un po’ tutto surreale proprio come l’Italia giunta all’ennesimo dcpm che ci ha conciati "per le feste".
Almeno ci sarà il calcio a tenerci compagnia, a farci dimenticare i dcpm almeno per 90 minuti.
In questo momento difficile, la gang di Inzaghi ha saputo sempre rimboccarsi le maniche e lo ha fatto pure quando era sprovvista di metà parterre titolare.
E basta un poco di zucchero….
La qualificazione agli ottavi non è sicura ancora, ma allontaniamo dai pensieri lo spauracchio Salisburgo che fu PURA FOLLIA.
E basta un poco di zucchero…
Domani è un altro giorno, domani è un altro campo…trasferta contro lo Spezia.
«Per essere una grande squadra non si devono scegliere le partite, ma avere sempre le motivazioni alte. Quella più vicina è la gara più importante. Testa e cuore allo Spezia».
Simone Inzaghi in conferenza stampa.